Incastonata tra le case che si affacciano su quella stessa via percorsa per secoli e secoli dai cavatori che da Carrara andavano a lav...

Incastonata tra le case che si affacciano su quella stessa via percorsa per secoli e secoli dai cavatori che da Carrara andavano a lavorare sulla montagna, si staglia bianca ed elegante la piccola Chiesa della Madonna delle Lacrime, costruita nel 1650 dalla Confraternita della Rosa.
Il suo nome deriva dall’immagine che Alberico II Cybo Malaspina fece trasferire qui dal Ponte delle Lacrime: un’immagine della Madonna del Pianto dipinta da Domenico Utens di Carrara, figlio del pittore fiammingo Giusto Utens. Ben presto il suo culto si diffuse tra quei cavatori che le passavano innanzi quotidianamente, prima di recarsi al rischioso lavoro tra i marmi; è proprio a loro che è dedicata l’incisione in bardiglio “Per ogni lavoratore morto”.
Di fronte alla chiesa, la Fontana della Sirena racconta una storia d’amore finita male: sposa innamorata del mitico Aronte, la sirena decise un giorno di tornare al mare, abbandonando il marito ormai vecchio e triste. Giove la punì trasformandola in una statua di marmo, proprio nel punto in cui si trova ancora, sulle sponde del torrente che avrebbe dovuto condurla verso la libertà. Oltre alle vicende amorose, la leggenda della sirena mal cela il senso di orgoglio di un popolo che non abbandona la propria terra, per quanto difficile e dura.